IL CASO EMBLEMATICO: LE ISTITUZIONI PENITENZIALI

 

IL CASO EMBLEMATICO: LE ISTITUZIONI PENITENZIARIE

L'evoluzione delle istituzioni penitenziaria, rappresenta un'ottica privilegiata da cui cogliere ei tratti tipici di ogni istituzione:

  • 1.luogo: ogni comunità decide di sanzionare i comportamenti non conformi alle norme socialmente condivise

  • 2.luogo: la molteplicità di scopi sociali di cui la collettività investe le istituzioni penitenziarie

  • 3.luogo: in età  moderna hanno assunto una fisionomia = quella di "strutture" sociali che coinvolgono, a titolo diverso, una pluralità  di figure con ruoli definiti con regole ben precise 

DAL SUPPLIZIO ALLA SORVEGLIANZA


Il concetto di "istituzione penitenziaria" evoca immediatamente in ognuno di noi il pensiero di carcere, con cui oggi

si è soliti sanzionare chi ha messo un reato.
Fino alla seconda metà del 700, nelle società occidentali la "prigione" è il luogo in cui venivano temporaneamente ospitati gli imputati in attesa di giudizio. La forma paradigmatica della punizione era il supplizio. Come ha mostrato lo storico e filosofo francese Michel Foucault nel saggio sorvegliare e punire 1976, la punizione costituiva una vera e propria dimostrazione di forza da parte del potere politico nei confronti di chi aveva violato la legge e di ogni potenziale trasgressore

Perché nascesse il concetto moderno di prigione era necessario da un lato un ripensamento del significato della pena, dall'altro, la diffusione a livello sociale di una nuova sensibilità. Ciò che avvenne la cultura europea a partire dal diciottesimo secolo invocarono la necessità di un diritto penale più razionale umanitario. Parallelamente a questo si affermò quel processo di affinamento dei costumi e dei comportamenti che il sociologo tedesco Norbert Elias definisce Zivilisation e che dai ceti socialmente più elevati si espanse gradualmente a strati sempre più ampi di popolazione.


Negli Stati Uniti per iniziativa dei quaccheri nella seconda metà del 700 sorsero le prime carceri nel senso moderno del termine. Il loro nome, penitentiary houses Spiega la finalità di tipo spirituale e religioso che ispirò la realizzazione: permettendo a recluso l'espiazione delle proprie colpe, attraverso l'isolamento e la pratica quotidiana del lavoro.

Nel corso del diciannovesimo secolo i modelli carcerari statunitensi si diffusero rapidamente in tutta Europa. Secondo Foucault, Con la nascita delle prigioni moderne si assiste a una nuova modalità di punizione, quella della tecnologia disciplinari, il cui scopo era di controllare e sorvegliare il detenuto attraverso la definizione rigorosa degli spazi. La stessa struttura architettonica del carcere viene finalizzata a garantire la sorveglianza costante del detenuto favorendo così l’interiorizzazione della punizione.

lì stanza di discipline e di controllo che presiede al sorgere delle carceri si afferma, secondo Foucault, anche in altre “istituzioni segregative”: ospedali, manicomi, scuole e caserme.

LA FUNZIONE SOCIALE DEL CARCERE:

Ce ne rendiamo conto, se pensiamo alle richieste contraddittorie che si sviluppano in seno all'opinione pubblica.
l'agente imputa alle autorità giudiziarie uso limitato o eccessivamente indulgente delle pene detentive, inoltre manifesta scarsa fiducia nell'utilità sociale del carcere e della sua capacità di arrecare benefici a chi vi è recluso.

Critiche all'organizzazione carceraria:

  • Lamenti di sovraffollamento delle prigioni
  • Degrado delle condizioni di vita dei detenuti
  • Il regime carcerario è troppo mite

La definizione della funzione sociale carcere rimanda, a due questioni chiave:

  • lo scopo della pena
  • la definizione di “criminale”
Per lo scopo della pena è necessario richiamare alcune delle principali teorie:

  •  le teorie retributive: vedono nella pena la giusta retribuzione del danno causato
  •  le teorie utilitaristiche: considerano la pena giustificabile dal punto di vista della sua finalità sociale, che può essere definita:

  • 1) come forma di neutralizzazione del reo e del pericolo che si rappresenta 
  • Come dispositivo di prevenzione dei reati
  • Come strumento di rieducazione e di recupero sociale dell'individuo

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